[1]Il momento degli auguri, che rivolgo a tutti di cuore anche a nome di quanti collaborano con la Fondazione, è, anche quest’anno , occasione di riflessione su quanto abbiamo fatto e vorremmo fare.
Il 2010 è stato definito un anno di ’passaggio’, importante e critico. Passaggio da un mondo ‘monopolare’ ad uno ‘multipolare” , dalla crisi alla sperabile ripresa, ma soprattutto, me lo auguro, passaggio dalla soluzione dei conflitti con la forza a quella nel dialogo e nella collaborazione.
Il titolo e gli obiettivi della Fondazione trovano, in questa situazione molto dinamica, occasioni di lavoro importanti, in varie parti del mondo e su diversi tipi di problemi.
Dopo la presentazione del rapporto sulla ristrutturazione del ‘Peacekeeping [2]’ in Africa ho visto una grande opportunità nel contribuire al processo di integrazione del continente quale condizione indispensabile per lo la pace, lo svilluppo economico e la crescita democratica, dei popoli Africani. La conferenza di Bologna ‘Africa 53 countries. One Union [3]‘, è stata un momento fondamentale dell’impegno della Fondazione.
L’idea di mettere attorno allo stesso tavolo Nazioni Unite, Unione Africana, Banca Mondiale, Banca Africana di sviluppo, Organizzazione Mondiale del Commercio , ed i tre maggiori protagonisti della presenza straniera in Africa, Unione Europea, Stati Uniti, Cina, ha aperto orizzonti quasi insperati.
Tanto che è già in agenda [4], per la metà di Giugno 2011, una analoga iniziativa a Washington, ed in previsione una terza nel 2012 ad Addis Abeba.
In un importante vertice ad Addis Abeba a metà ottobre, promosso dalla Fondazione, con rappresentanti di altissimo livello tra i protagonisti del summit Bologna, è stato concordato un cammino di lavoro per arrivare a Washington con proposte concrete di collaborazione sui temi di pace e sicurezza, sviluppo di infrastrutture e apertura dei mercati. Su questi temi
abbiamo naturalmente svolto dialoghi e approfondimenti continui con associazioni e individui che (in Italia o all’estero) si occupano di queste tematiche.
Anche se, innegabilmente, l’Africa è stata al centro delle nostre attenzioni, abbiamo però anche tenuto vive , come dai nostri programmi, attività, soprattutto con interventi formativi, in due altre aree importanti del mondo, anche se per motivi molto diversi tra loro, Iran e Cina .
Raccontare il nostro punto di vista e le nostre esperienze è sempre un momento importante per aiutare la soluzione di problemi, evitare incomprensioni, o prevenirne l’insorgere. Intendo continuare a farlo.
Per il 2011 la Fondazione prevede di proseguire con continuità il lavoro del 2010 con una tema nuovo a me particolarmente caro. Quello dell’Unione Europea che mai come oggi vive la necessità di un rinnovato sforzo di collaborazione tra i suoi popoli per riprendere lo straordinario processo di integrazione iniziato sessanta anni fa e che in particolare nell’ultimo
anno pare essersi smarrito. La Fondazione promuoverà iniziative a favore di un rafforzamento della Unione Europea come protagonista, oggi molto debole, della poitica estera sullo scenario internazionale.
Un lavoro sempre più intenso, e spero proprio anche utile, ci aspetta.
Sempre lieti di ricevere da chi vorrà stimoli ed idee,
di nuovo a tutti Buon Natale e Buon Anno!!