- Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli - http://www.fondazionepopoli.org -

Con la globalizzazione è aumentata la disuguaglianza, lo Stato regoli il mercato

[1]Prodi: Luci ed ombre della globalizzazione. L’intervento a Tirana al Panel su “La gratuità e il mercato globale”
Mons. Ambrogio Spreafico: La cultura del gratuito reintroduce l’umano nella vita dell’uomo

Articolo sul sito della Comunità di Sant’Egidio [2] del 8 settembre 2015

TIRANA – In un intervento al Panel su “La gratuità e il mercato globale [3]” all’Incontro internazionale “La pace è sempre possibile [4]” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Tirana [5], l’ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha detto: “Non condanno la globalizzazione [6] senza la quale un miliardo di persone non sarebbe arrivato ad una vita decente”.

[7]Tuttavia “con la globalizzazione è aumentata la disuguaglianza [8], perché da quando si è avuta l’affermazione del modello Reagan -Thatcher [9] per il quale chi mette le imposte [10] perde le elezioni [11], prima sono state colpite le classi più basse e ora la classe media”.

Successivamente Prodi ha sostenuto che “quando il Papa [12] dice che il mondo è troppo regolato dal ‘dinero’ [13], descrive una realtà globale. Noi dobbiamo correggere la realtà [14], e deve essere lo Stato [15] a regolare il mercato in modo che l’aiuto reciproco vada nella giusta direzione”.

[16]Prodi ha parlato anche della questione dei rifugiati, e ha ricordato che “la gratuità viene esaltata quando si vive in un clima di giustizia sociale. Sui rifugiati era tutto fermo [17]. Poi un governante (Angela Merkel, n.d.r.) dà un messaggio politico e si sblocca tutto [18], perché tutto era dominato dalla paura [19]”.

Nello stesso Panel il Vescovo di Frosinone Mons. Ambrogio Spreafico ha sostenuto che “la logica del dono sembra scalzata dalla logica della finanza e del denaro; il mercato sembra ingovernabile. Una società così non può che vivere di paura e addossare le nostre paure agli elementi di disturbo, come è accaduto con i profughi”.

[20]“La dittatura del materialismo – ha aggiunto Mons. Spreafico – si avverte anche in Africa e in Asia, in Paesi poveri nei quali si sviluppa una teologia della prosperità. Per questa mentalità e per questa teologia la vita è un’opportunità da cogliere ed il gratuito qualcosa che non conta. Invece la cultura del gratuito reintroduce l’umano nel cuore della vita degli uomini, emancipa dalla solitudine delle proprie sofferense e ricrea quell’umanesimo di cui abbiamo bisogno ed un nuovo antropocentrismo in dialogo col mondo e non più centrato sull’io”.