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Pochi fondi, «congelata» la scuola di Prodi

[1]Pochi fondi, «congelata» la scuola di Prodi

Articolo di Francesco Alberti su Il Corriere della Sera [2] del 1 dic 2009

Dal nostro inviato  Francesco Alberti – L’ex premier e la formazione Pochi fondi, «congelata» la scuola di Prodi

BOLOGNA— Forse non li ha fatti ancora tutti, i 53 Paesi del continente africano, ma ci manca poco. In compenso, qualche mese fa, radunò a Bologna i capi di decine di tribù [3] in un incontro solo apparentemente folcloristico, visto che quasi tutti i conflitti di quella terra hanno origini tribali. È il Romano Prodi di sempre, con la valigia in mano. La Cina [4], dove ormai lo chiamano «Plodì», tanto è di casa. L’Iran [5], cliente scomodo: incoraggianti i primi incontri, poi la contestata elezione di Ahmadinejad ha gelato i rapporti. La Palestina [6] con i suoi mille rovi.

Cittadino del mondo per curriculum e vocazione (ex presidente Ue, attuale inviato Onu), l’ex premier ha blindato ieri il primo anno e mezzo di vita della sua Fondazione [7] per la Collaborazione tra i Popoli: organismo nato sotto i portici bolognesi di Santo Stefano, con un budget finanziario all’osso (250 mila euro, una trentina di finanziatori) e la generosa ambizione «di affrontare le problematiche sociali, economiche e politiche del mondo».

Ironicamente distaccato dalle cose italiane («Non sono qui a parlare di Abdul Franceschini o Mohamed Bersani… » ha scherzato), Prodi ha gettato sull’Italia uno sguardo preoccupato: «Ho l’impressione di un Paese particolarmente assente nei processi di pace e sviluppo, nonostante la presenza di truppe nelle varie missioni. Vedo un certo isolamento, mentre sarebbe augurabile da parte di maggioranza e opposizione avere uno sguardo sul mondo: il rischio, altrimenti, è chiudersi nel provincialismo».

Aspettando l’Italia, il Professore e la sua squadra (tra cui la parlamentare Zampa, l’amico e consulente Ovi, l’ex ministro Santagata) puntano ad inspessire il lavoro della Fondazione. Il sogno è quello di mettere in piedi una scuola di formazione per giovani, con metà dei posti riservati a ragazzi africani. Ma la scarsità di fondi ha congelato per ora l’iniziativa: «Non voglio fare le nozze con i fichi secchi. È già stato faticoso trovare le attuali risorse, l’Italia è fatta così…». Prodi l’africano comunque ci crede: per i primi mesi del 2010 è in cantiere a Bologna una conferenza sul Continente Nero [8] con esperti dell’Onu, Banca mondiale, Fondo monetario e rappresentanti di Usa, Ue e Cina: «I soldi sono pochi, ma quanto a contatti non scherziamo…» ha ricordato, orgoglioso, l’ex premier.