• Home
  • Statuto
  • Conferenze
  • Foto
  • Sostienici
  • Video
  • Forum
  • Romano Prodi

29

Oct

La nuova Europa: ciclo di conferenze 2021

Inserito da rr  - Pubblicato in La nuova Europa, Notizie

La nuova Europa

L’epidemia ha cambiato la percezione di noi europei su molte cose della nostra vita ed in particolare sull’economia e sulle istituzioni politiche europee.
La crisi ha portato i componenti dell’Unione ad un maggior senso di solidarietà. Bisogna spingersi decisamente su questa strada per arrivare ad una nuova visione della realtà e del nostro posto nel mondo e per costruire una nuova Europa più solidale.

Ciascuna conferenza verrà introdotta da Romano Prodi


A new Europe: Competition, industrial policy, taxation

21 ottobre 2021, dalle 18:15 alle 19:30,
Cappella Farnese, Palazzo D’Accursio Bologna

Margrethe Vestager
Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la concorrenza

Puoi rivedere anche QUI la conferenza in lingua inglese con traduzione simultanea


La nuova Europa: profili economici

28 ottobre 2021, dalle 18:00 alle 19:30,
Cappella Farnese, Palazzo D’Accursio Bologna

Paolo Gentiloni
Commissario europeo per l’economia

Puoi rivedere anche QUI la conferenza


Scarica le tre locandine: Conferenze 2021 ; Vestager ; Gentiloni

 

nessun commento

16

Jun

Contrasto alla povertà: un ruolo per la tecnologia e le infrastrutture?

Inserito da rr  - Pubblicato in Contrasto alla povertà, Notizie

POVERTY ALLEVIATION
A ROLE FOR TECHNOLOGY AND INFRASTRUCTURE?
Roma, May 11, 2015
The Conference, organized by the

Foundation for World Wide Cooperation,

chaired by Romano Prodi, is under the auspices of the Accademia Nazionale dei Lincei, the Pontifical Academy of Social Sciences, the Association of the Mediterranean Academies.

The Conference will benefit from the extraordinary attendance of experts from the Chinese Academy of Social Sciences.

  • By simply ‘blossoming’ spontaneously out of any form of development planning, many ‘new technologies’ help basic needs.
  • Technologies often ‘jumpstart’ fast processes of modernization and contribute to leapfrogging solutions to poverty.
  • Infrastructure and technology have a direct positive impact on social inclusion given their grass root nature and the high level of connectivity they embed in societies.
Download the Concept Note | Download the Final Program

Monday May 11 2015
09.00-18.00 Oratorio del Gonfalone, Via del Gonfalone, 32/A
(all participants sitting around the same table)
09.00 – Registration

Morning session

09.30 – Opening remarks: The Vision

Chair: Romano Prodi
Paolo Gentiloni – Minister of Foreign Affairs, Italy
Jason Pontin – Editor in chief and publisher of MIT Technology Review
Cristina Russo – Director International R&D Cooperation, European Commission
Keynote Speech:
Jin-Yong Cai – Executive Vice President and CEO International Finance Corporation (IFC), World Bank

11.00 – 11. 15 Coffee Break

11.15 – Session 1: Health and Food

Chair: Rob Vos – FAO, Director Social Protection Division
Co-chair: Andrea Cuomo, President, 3SUN
Introductory Speech: Rob Vos – FAO, Director Social Protection Division
Contributions by:
Alice Fanti – CEFA Onlus
Jennifer Elisseef – Biomedical Engineering, Johns Hopkins University
Albert Farrugia – Kedrion
Arrigo Pallotti – Professor of African Studies, University of Bologna
José Costa Pereira – European External Action Service, European Commission
Michael Plummer – Professor of International Economics, Paul H. Nitza School, Johns Hopkins University, Bologna Center
Massimo Ricottilli – Professor of Economics, University of Bologna
Yang Guang – Director IWASS, Chinese Accademy of Social Sciences
Open discussion of all participants
Summary and conclusion: Wu Guobao – Division of poverty and Development Finance at the Rural Development Institute, Chinese Academy of Social Science

12.15 – Session 2: Energy

Chair: Ernesto Ciorra – Head of Innovation and Sustainability Direction ENEL
Co-chair: Vijay Modi – The Earth Institute, Columbia University
Introductory Speech:
Vijay Modi – The Earth Institute, Columbia University
Contributions by:
Andrea Cuomo – President, 3SUN
Giambattista De Ghetto – ENI Senior Vice President, Technical Assurance, Development Operations & Technology
Faris Hasan – Director General, Opec Fund for International Development (OFID)
Anne Houtman – Principle Adviser to DG Energy, European Commission
Ahmed Hamdy – Director General, African Union Scientific, Technical, and Research
Jean George Malcor – CEO CGG
Ernesto Marcias – President Alliance for Rural Electrification (ARE)
Ewa Wojkowska – Co-Founder and COO, KOPERNIK
Open discussion of all participants
Summary and Conclusion: Ernesto Ciorra – Head of Innovation and Sustainability Direction ENEL

13.30 – Lunch

Afternoon session

14.50 – Introductory Speeches

Cardinal Peter Turkson – President of the Pontifical Council for Justice and Peace

Jeffrey Sachs – Director Earth Institute, Columbia University

Connectivity as a Universal Human Right
Nicholas Negroponte – Co-founder Medialab, MIT

15.40 – Session 3: Connectivity (Communication & Learning)

Chair: Mo Ibrahim – President Mo Ibrahim Foundation
Co-chair: Nicholas Negroponte – Co-founder MediaLab, MIT
Introductory Speech:
Mo Ibrahim – President Mo Ibrahim Foundation
Contributions by:
Vittorio Colao – CEO Vodafone (video message)
Mamadou Kaba Traoré – President of AUST (African University of Science & Technology, Abuja, Nigeria),Professor in Computer
Bruce Krogh – Director of Carnegie Mellon University Rwanda
Ludger Kühnhardt – Director, Center for European Integration Studies (ZEI), Bonn
Marcella Elvira Logli – Director, Corporate Social Responsibility, Telecom Italia
Angelo Petrosillo – CEO Blackshape, CCO Sitael
Shamas-ur-Rehman Toor, Islamic Development Bank
Stefano Stangoni – Head of Global Banking & Transaction, Intesa Sanpaolo
Open discussion of all participants
Summary and conclusions: Didier Lombard – Former CEO France Telecom

16.45 – Round Table of Industry and Finance Leaders

Chair: Jason Pontin – President and Publisher of MIT Technology Review
Participants:
Mo Ibrahim – President Mo Ibrahim Foundation
Jean George Malcor – CEO CGG
Giovanna Melandri – President Human Foundation, Social Impact Investment Taskforce G8
Shamas-ur-Rehman Toor, Islamic Development Bank
Stefano Stangoni – Head of Global Banking & Transaction, Intesa Sanpaolo

17.45 – Final Remarks

Ertharin Cousin – Executive Director of the United Nations World Food Programme

Conclusion and Press Conference

Romano Prodi

Download the Concept Note | Download the Final Program

–
Click qui per una selezione dalla Rassegna Stampa
( aggiornata al 7 giugno 2015 )
–

spinner
+ lento | Avvio | + veloce
« ‹
› »
conference2015_129.jpg
conference2015_130.jpg
conference2015_131.jpg
conference2015_132.jpg
conference2015_001.jpg
conference2015_002.jpg
conference2015_003.jpg
conference2015_004.jpg
nessun commento

19

Jun

Seminario sul Sahel a Bologna, Prodi presenterà i risultati al Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Inserito da rr  - Pubblicato in Notizie

Bologna 19 giugno 2013

La Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli presieduta dal Prof. Romano Prodi ha organizzato un seminario di studio sulla regione africana del Sahel, che si è tenuto lo scorso venerdì a Bologna alla Alma Graduate School di Villa Guastavillani.

Al seminario hanno partecipato accademici di università africane, rappresentanti delle Nazioni Unite, della Unione Europea, dell’Accademia di Scienze Sociali di Pechino e esperti della Università di Bologna.

Il seminario, che ha avuto come tematica lo sviluppo economico di Mali, Mauritania, Burkina Faso, Ciad, Niger faceva seguito ad un analogo incontro tenuto a Dakar la primavera scorsa presieduto dal Prof. Romano Prodi e Jeffrey Sachs della Columbia University.

Nel seminario di Bologna sono state sviluppate concretamente le quattro aeree tematiche che erano state individuate a Dakar come cruciali per lo sviluppo economico del Sahel. E cioè Agricoltura, Infrastrutture,Energia,Istruzione e Formazione Professionale.

I risultati del seminario saranno presentati dal Prof. Prodi alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York il 26 giugno prossimo.

Ufficio Stampa del Presidente Romano Prodi

2 commenti

16

Jun

Prodi: cooperazione internazionale fondata sul multilateralismo è la ricetta per l’integrazione africana

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

AFRICA: PRODI, MULTILATERALISMO RICETTA PER INTEGRAZIONE =

(AGI) – Washington, 16 giu. – Una “nuova cooperazione internazionale” fondata sul multilateralismo per sostenere l’integrazione dell’Africa e superare cosi’ i problemi che affliggono il Continente nero. E’ questa la proposta emersa nel corso della conferenza “Africa 53 Stati – Una Unione. Le nuove sfide“, la due giorni di dibattito sulle prospettive di sviluppo africano organizzata dalla ‘Fondazione per la collaborazione tra i popoli’ di Romano Prodi, che si chiude oggi a Washington.

Al centro della discussione, il “momento delicatissimo” attraversato dall’Unione africana, il principale organismo regionale del continente che, sottolinea Lorenzo Zambernardi, consigliere della Fondazione, assiste oggi all’uscita di scena del suo principale finanziatore, la Libia di Muammar Gheddafi. “Questo pone un serio problema dal punto di vista finanziario” rileva Zambernardi ” proprio in un momento in cui l”Unione africana vede aumentare il bisogno di risorse economiche”.

Tuttavia, e” la sua analisi, “il momento di crisi puo’ trasformarsi in una grande opportunita’ per la comunita’ internazionale”, che e’ chiamata a razionalizzare i suoi investimenti nel Continente nero, puntando proprio sull’Ua e sulle altre organizzazioni regionali protagoniste del processo di integrazione politica, economica e sociale. Perche’ cio’ avvenga, “e’ necessaria una maggiore leadership di attori internazionali come l’Ue, gli Usa e la Cina”, nell’ambito di una nuova strategia che punti a “superare il bilateralismo” privilegiando il quadro multilaterale. Un approccio, spiega il consigliere, su cui si e’ registrato forte consenso da parte dei partecipanti al dibattito, in primis il Sottosegretario di Stato americano per l’Africa, Johnny Carson.

Nel corso della conferenza, che si e’ aperta ieri alla presenza di Romano Prodi, si e’ discusso anche dello sviluppo economico e infrastrutturale dell’Africa, fattori a loro volta di integrazione e di progresso democratico del continente.

L’appuntamento di Washington e’ il secondo per la fondazione, dopo la conferenza di Bologna del maggio 2010, e precede quello ad Addis Abeba dell’anno prossimo.

nessun commento

16

Jun

Dobbiamo pensare al dopo-Gheddafi e difendere i frutti delle rivolte arabe

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

L’ex premier presiede dal 2008 il gruppo di lavoro Onu-Unione Africana per le missioni di peacekeeping

“Ma con Tripoli non c’è più spazio per mediazioni”

«Dobbiamo pensare al dopo-Gheddafi e difendere i frutti delle rivolte arabe»

La crisi del Nord Africa è un grosso guaio per noi. Serve un nuovo disegno di difesa dei nostri interessi nell’area

Intervista di Massimo Gaggi su Il Corriere della Sera del 16 giugno 2011

Washington — «No, non mi pare che sulla Libia ci siano spazi per una mediazione. Chi conosce bene la situazione sostiene che la prima a non volerla è la Nato. La cosa che possiamo fare ora è agire per evitare che questa difficile crisi faccia saltare l’unico organismo multilaterale del continente nero, l’Unione Africana. E poi dobbiamo prepararci al dopo-Gheddafi. Che rischia di essere abbastanza complicato soprattutto per l’Italia, visto che nell’area probabilmente crescerà il peso della Francia, della Gran Bretagna e della Cina».

Romano Prodi, che dal 2008 presiede il gruppo di lavoro Onu-Unione Africana per le missioni di «peacekeeping», analizza l’impatto delle rivoluzioni nordafricane poco prima di aprire, qui a Washington, i lavori della conferenza sul futuro del continente più povero del Pianeta.

Indicato in passato come possibile mediatore, l’ex capo del governo italiano afferma che «quello che serve ora è uno sforzo per salvare i frutti delle rivoluzioni dei mesi scorsi. Le cose non sono messe bene: l’Egitto, Paese-guida dell’area, è alle corde. Crescono disoccupazione e criminalità. Molti imprenditori sono in prigione, altri sono scappati all’estero».

Nell’immediato il problema che preoccupa di più Prodi è la sopravvivenza dell’Unione Africana, il mantenimento della sua operatività. «Alla conferenza di un anno fa discutevamo grandi progetti. Oggi siamo di fronte a un’emergenza: rischiamo il collasso dell’unico organismo multilaterale dell’Africa il cui funzionamento è stato fin qui garantito in misura rilevante dai soldi della Libia».

Quanto? Nessuno lo sa con esattezza, perché l’Unione è una realtà assai poco trasparente. Ufficialmente da Tripoli arriva il 15% delle risorse. In realtà pare pesi almeno per il 3o. Qualcuno parla addirittura del 5o%.

«Non è un problema di aride cifre» spiega Prodi. «L’Unione funziona male, ma è l’unica istituzione che abbiamo, l’unica entità che può favorire uno sviluppo ordinato dell’Africa. Che ha bisogno di una difesa comune, politiche comuni, un mercato integrato. Come puoi fabbricare auto in Ghana senza infrastrutture e una dimensione del mercato che vada oltre i confini di quel Paese?»

Le rivolte nordafricane che in Occidente hanno scaldato i cuori dei democratici, ora cominciano a preoccupare: «Dopo aver sostenuto i movimenti, adesso dobbiamo fare uno sforzo concorde per far ripartire i Paesi della “primavera araba“. La loro crisi è un grosso guaio per l’Italia, primo partner commerciale della Libia, secondo dell’Egitto, della Tunisia e anche della Siria. La nostra politica mediterranea ne esce molto scossa. Serve un nuovo disegno di difesa dei nostri interessi nell’area.

Ma le rivoluzioni hanno anche un effetto destabilizzante sul resto dell’Africa: scompongono il quadro dei finanziamenti e anche quello delle alleanze». Gli Stati Uniti cominciano rendersene conto e infatti la conferenza che si è aperta ieri, organizzata dalla Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli creata dallo stesso Prodi tre anni fa e dalla Sais, la Scuola internazionale della John Hopkins University, è sostenuta dal Dipartimento di Stato Usa. «L’Unione Africana — spiega Prodi — va aiutata con un intervento multilaterale: non bastano le iniziative dei singoli Paesi. Che spesso sono ex potenze coloniali coi loro legittimi interessi. America, Europa e Cina non si sono mai sedute attorno a un tavolo per discutere del futuro dell’ Africa». Alla conferenza, oltre ai leader di Paesi africani, per la prima volta sono presenti, uno a fianco all’altro, esponenti dell’Amministrazione Obama, del governo di Pechino e dell’ Unione europea.

Guarda l’ intervista di RaiNews24 a Romano Prodi

nessun commento

16

Jun

Troppe contraddizioni sulle rivolte arabe, così l’Italia perderà peso in Nordafrica

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

Romano Prodi a Washinton per presiedere la seconda conferenza internazionale “53 Countries One Union”

“Troppe contraddizioni sulle rivolte arabe così l’Italia perderà peso in Nordafrica” Aumenterà l’influenza di quei paesi che hanno strategie più chiare: Francia, Inghilterra Cina e Turchia

Intervista di Federico Rampini a Romano Prodi su La Repubblica del 16 giugno 2011

L’intervista – Dal nostro inviato federico Rampini, Washington –

«E’ ondivaga la politica dell’Italia verso il Nordafrica. Le oscillazioni italiane, i continui cambiamenti, non ci giovano in nessuno scenario, qualunque sia l’esito finale in Libia e altrove». Romano Prodi è a Washington per presiedere la seconda conferenza internazionale “Africa: 53 Countries One Union” e da qui lancia l’allarme per la perdita d’influenza del nostro paese in un’area strategica.

Quale prezzo pagherà l’Italia?

«In Libia e in tutto il Nordafrica aumenterà l’influenza di quei paesi che hanno strategie più chiare: la Francia, l’Inghilterra tra gli europei, la Cina sicuramente, anche la Turchia per il suo peso economico crescente. Il problema non si limita alla Libia. Sono in preda a sconvolgimenti tutti i paesi nei quali storicamente l’Italia si trova al primo o secondo posto come partner economico: Egitto, Tunisia, Siria, Iran. L’ondeggiare non ci aiuta, l’Italia va verso una perdita secca su questo fronte strategico.

Manca la capacità di inventare una nuova politica. Il governo italiano dovrebbe farsi promotore di una nuova visione europea, perché solo un approccio multilaterale ci può salvare».

Lei qui a Washington oggi incontra i dirigenti americani e cinesi, oltre ai rappresentanti dell’Unione europea e dell’Africa. Di tutte le rivoluzioni democratiche incompiute quale la preoccupa di più?

«L’Egitto, per l’importanza unica di questo paese. Le cose non stanno andando bene al Cairo, le difficoltà economiche sono enormi, l’industria turistica ha visto crollare le entrate in valuta, aumenta la delinquenza, un milione e mezzo di emigrati egiziani in Libia sono tornati e s’inaridiscono le rimesse.

I capitali sono fuggiti, gli imprenditori sono in carcere o progettano di scappare all’estero».

Lei propone “una grande prova di amicizia” verso quei paesi. Al G8 di Deauville Barack Obama ha già annunciato la cancellazione del debito egiziano e tunisino.

«E’ importante, ma bisogna vigilare al rispetto degli impegni, i G8 non hanno una gran tradizione nel mantenere le promesse».

Lei chiede di trasferire risorse e competenze all’Unione africana, ma paesi come la Francia e l’Inghilterra si oppongono.

«E’ comprensibile, in certi paesi africani le ex potenze coloniali ancora svolgono un ruolo immenso, gestiscono molti servizi essenziali. Ma bisogna uscirne, non è credibile una gestione degli interventi affidata ai vecchi colonizzatori».

Potrebbe uscire da questa conferenza una mediazione per sbloccare l’impasse libica?

«La parola mediazione è impropria. La Nato non la vuole, evidentemente pensa che la vittoria è vicina. Ma la fine di Gheddafi avrà implicazioni profonde in tutta l’Africa, basti pensare che l’Unione africana otteneva il 30% dei suoi fondi dalla Libia».

nessun commento

16

Jun

Africa: solo la democrazia può garantire la prosperità

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

AFRICA: PRODI, SOLO DEMOCRAZIA PUO’ GARANTIRE PROSPERITA’
CONFERENZA INTERNAZIONALE A WASHINGTON, NUOVE SFIDE CONTINENTE

Articolo di Cristiano del Riccio per ANSA

(ANSA) – WASHINGTON, 16 GIU – ‘Solo il raggiungimento di istituzioni democratiche puo’ garantire prosperita’ a lungo termine ai paesi dell’Africa’. Lo ha detto a Washington Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, che ha organizzato mercoledi’ e giovedi’ a Washington una conferenza internazionale sull’Africa intitolata ‘Africa, 53 Countries One Union – The New Challenges‘.

La conferenza, che e’ organizzata anche dal Woodrow Wilson International Center for Scholars e dalla SAIS John Hopkins University, segue di un anno un analogo evento tenuto nel maggio 2010 a Bologna.

Lo scopo della conferenza e’ quello di esaminare come meglio aiutare e sostenere il processo verso una possibile unita’ del continente africano, anche alla luce dei nuovi fermenti della ‘primavera araba‘.

‘E’ questo un tempo di crisi e di instabilita’ per l’Africa soprattutto nel nord come conseguenza della ‘primavera araba’ – ha detto Prodi – Ma in Egitto dopo la primavera potrebbe giungere l’inverno’.

Prodi ha detto che ‘solo una politica di integrazione economica puo’ risolvere alcuni dei problemi piu’ importanti dell’Africa’.

‘L’Unione Africana puo’ avere un ruolo importante nel contribuire alla stabilita’ dell’Africa – ha aggiunto Prodi – ma questa organizzazione deve mostrare una maggiore trasparenza nel modo in cui gestisce i fondi’.

L’attenzione della conferenza e’ concentrata su tre punti che potrebbero promuovere il cammino verso la unita’.

In particolare:

  1. Pace, sicurezza e democrazia.
  2. Commercio come potente fattore di integrazione economica tra gli stati.
  3. Infrastrutture a carattere regionale e continentale.

L’assunto da cui trae origine la conferenza e’ che la frammentazione politica ed economica dell’Africa deve essere superata se si vogliono ottenere obiettivi quali maggiori tassi di sviluppo, prosperita’ economica e una pace durevole.

Tra i partecipanti alla conferenza figurano, oltre a Romano Prodi, il sottosegretario generale dell’Onu Susanna Malcorra e il presidente del Malawi Ngwazi Bingu wa Mutharika. Jane Harman, presidente del Woodrow Wilson Center, ha sottolineato a sua volta che negli ultimi sei mesi l’Africa e’ balzata al centro della scena mondiale grazie alla ‘primavera araba’. ‘Ma le conseguenze di questo fenomeno sono ancora imprevedibili’, ha osservato la Harman.

nessun commento

15

Jun

Prodi a Washington per conferenza internazionale sull’Africa

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

AFRICA: PRODI A WASHINGTON PER CONFERENZA INTERNAZIONALE

(ANSA) – WASHINGTON, 15 GIU – La Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, presieduta da Romano Prodi, ha organizzato oggi e domani a Washington una conferenza internazionale sull’Africa intitolata ‘Africa, 53 Countries One Union – The New Challenges‘.

La conferenza, che e’ organizzata anche dal Woodrow Wilson International Center for Scholars e dalla SAIS John Hopkins University, segue di un anno un analogo evento tenuto nel maggio 2010 a Bologna.

Lo scopo della conferenza e’ quello di esaminare come meglio aiutare e sostenere il processo verso una possibile unita’ del continente africano, anche alla luce dei nuovi fermenti della ‘primavera araba‘.

L’attenzione della conferenza sara’ concentrata su tre punti che potrebbero promuovere il cammino verso la unita’. In particolare:

  1. Pace, sicurezza e democrazia.
  2. Commercio come potente fattore di integrazione economica tra gli stati.
  3. Infrastrutture a carattere regionale e continentale.

L’assunto da cui trae origine la conferenza e’ che la frammentazione politica ed economica dell’Africa deve essere superata se si vogliono ottenere obiettivi quali maggiori tassi di sviluppo, prosperita’ economica e una pace durevole.

Tra i partecipanti alla conferenza figurano, oltre a Romano Prodi, il sottosegretario generale dell’Onu Susana Malcorra e il presidente del Malawi Ngwazi Bingu wa Mutharika.

nessun commento

10

Jun

Prodi e l’Università di Bologna offrono 10 borse di studio master a talenti africani

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

(ER) ATENEO BOLOGNA. PRODI PAGA 10 BORSE STUDIO A TALENTI AFRICA PER FREQUENTARE MASTER IN BUSINESS ADMINISTRATION A ALMA GRADUATE

(DIRE) Bologna, 10 giu. – Porte aperte a Bologna per 10 giovani talenti africani, che frequenteranno il master in Business administration dell’Alma graduate school. Il soggiorno e le borse di studio saranno pagate dalla Alma graduate school che ha lanciato il primo Africa scholarship program insieme alla Fondazione per la collaborazione tra i popoli, dell’ex premier Romano Prodi.

Il bando, spiega in una nota l’Universita’ di Bologna, scade il prossimo 15 luglio. Le 10 borse di studio prevedono la totale copertura finanziaria del master (27.000 euro) e una sovvenzione di 10.000 euro per le spese di trasporto da e per l’Italia e per il soggiorno durante il percorso di studi. I candidati devono essere cittadini africani, laureati, avere un’ottima conoscenza della lingua inglese e due anni di esperienza lavorativa qualificata. Ma non solo. I vincitori delle borse di studio dovranno poi tornare nel loro Paese per mettere a frutto le conoscenze acquisite, dichiarando di aver compreso “l’importanza del rimpatrio al fine di contribuire allo sviluppo socio-economico dell’Africa”.

Il programma viene finanziato anche attraverso un’operazione di fundraising che coinvolge studenti, imprese e docenti. Il master dell’Alma graduate school in Business administration e’ di primo livello, della durata di un anno ed e’ in lingua inglese.

La prima parte, comune a tutti gli studenti, e’ teorica, mentre la seconda si articola in sei aree: food and wine; global industrial enterprises; green energy; banking and finance; design, fashion and luxury goods; Brazil-Europe business relations. Sono previsti inoltre periodi di stage in Italia o all’estero.

(DIRE) Bologna, 10 giu. – “L’Africa e’ senza dubbio un continente strategico per chi guarda ai temi globali- commenta il rettore dell’Universita’ di Bologna, Ivano Dionigi- premiare il merito dei cittadini africani, incentivandone cosi’ la presenza nei nostri corsi, significa investire su giovani talenti che possono portare una prospettiva e una visione del mondo con cui gia’ oggi ci dobbiamo confrontare”. Dionigi spera con questo progetto di “portare l’Africa sempre piu’ al centro delle nostre attivita’, mirate a chi si impegna per divenire classe dirigente e assumere responsabilita’ decisionali nelle imprese su temi chiave come l’energia, la finanza e l’industria”. Oltre a creare legami professionali e di persone, aggiunge il rettore, si puo’ cosi’ “operare per uno sviluppo armonico della nostra societa’”.

L’obiettivo del master, spiega Massimo Bergami, direttore dell’Alma graduate school, e’ far crescere “nuovi giovani leader che siano in grado di agire in questo nuovo mondo multipolare e di sviluppare relazioni di business efficaci e di successo in tutto il mondo”. Per questo saranno formate “classi in cui gli studenti possano avere esperienze multiculturali, che rispecchino la complessita’ di questo mondo globalizzato”. Del resto, conclude Bergami, “specializzare in business administration giovani professionisti africani e’ un’opportunita’ anche per i nostri business partner, che hanno attivita’ e lavorano nel mercato africano”.

nessun commento

1

Dec

L’Italia è quasi assente dai processi di Pace nel mondo

Inserito da ll  - Pubblicato in Notizie

Prodi: Italia quasi assente dai processi di pace.

Cooperazione. «Le missioni di peacekeeping non bastano, non rassegnamoci al provincialismo»
Prodi: Italia quasi assente dai processi di pace

Articolo di Emilio Bonicelli su Il Sole 24 Ore del 1 dicembre 2009

BOLOGNA «Non possiamo rassegnarci al provincialismo». L`Italia, al contrario, deve essere più presente nei processi internazionali di costruzione della pace. Romano Prodi scende nuovamente in campo nella sua Bologna e lo fa per lanciare un monito al Paese e per presentare l`attività della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, da lui istituita nel 2008. Il prossimo passo dell`associazione sarà un convegno che si svolgerà a maggio nel capoluogo emiliano, dal titolo «Africa, 53 countries, one continent». Un summit in cui si parlerà di economia e politica. Vi parteciperanno rappresentanti dell`Onu, del Fmi, della Banca mondiale, dell`Ue, dei Paesi africani e di grandi Stati decisivi per il futuro dell`Africa, come Usa e Cina.

I passi realizzati sinora dalla Fondazione hanno convinto l`ex premier, ora alla guida della commissione Onu per l`Africa, che è un pericolo «chiuderci nel provincialismo». « È la cosa che più mi fa paura». L`Italia, infatti, è particolarmente assente dalle attività «quotidiane» nei processi di costruzione di pace nel mondo. Alta, è vero, è la quantità di nostre truppe dispiegate in missioni di peace-keeping, ma per un altro verso la nostra presenza è meno capillare rispetto ad altri paesi.

nessun commento
Pag. 1 ( 2 )12»

Lingua

  • English
  • Italiano

Il Punto

  • Il Punto della situazione
    Brevi note sulle attività della Fondazione

Conferenze


  • La nuova Europa
    Bologna 2021

    Bologna al Futuro
    Bologna 2020

    Dialoghi sul mondo 2018

    Connectivity as a human right
    Vatican City 2017

    (see / vedi slide)
    Science Diplomacy
    Bologna 2017

    Along The Silk
    Roads Venezia '16

    Roma
    2015

    Rimini
    2014

    Beijing
    2013

    Addis Ababa
    2012
    2nd Conference - Africa: 53
Countries, One Union - The New Challenges
    Washington
    2011
    1st Conference - Africa: 53 Countries, One Union
    Bologna
    2010

Contatti

  • Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli
     
    VIA S. STEFANO 140
    40125 BOLOGNA
    Italia

    TEL: +39 051 227609
    FAX: +39 051 264813

Categorie

  • Africa: 53 Paesi, Una Unione (59)
  • Africa: 54 Paesi, Una Unione (8)
  • African Women in Science Forum 2020 (1)
  • Bologna al Futuro (8)
  • Contrasto alla povertà (3)
  • Dialogues about the World (10)
  • Diplomazia della Scienza 2017 (7)
  • Documenti (9)
  • Il Punto della situazione (4)
  • Internazionale (76)
    • Riflessioni sul Mondo (73)
    • Voci dal Mondo (2)
  • La nuova Europa (1)
  • Lago Tchad (7)
  • Notizie (16)

Articoli recenti

  • La nuova Europa: ciclo di conferenze 2021
  • Il punto della situazione di Settembre: Smart Working e nuove regole per il lavoro nel nuovo mondo
  • Il Punto della situazione di Maggio: la supremazia del sapere
  • Il Punto della situazione di Aprile: il Mediterraneo
  • Il Punto della situazione di Marzo: Internet come diritto umano

Blogroll

  • Forum Mondogrande
  • Romano Prodi
  • Video Fondazione
  • Video Romano Prodi

Archivi

  • ►2021 (5)
    • ottobre (1)
    • settembre (1)
    • maggio (1)
    • aprile (1)
    • marzo (1)
  • ►2020 (11)
    • novembre (1)
    • luglio (1)
    • giugno (7)
    • maggio (1)
    • marzo (1)
  • ►2019 (2)
    • gennaio (2)
  • ►2018 (10)
    • novembre (2)
    • ottobre (2)
    • giugno (1)
    • aprile (2)
    • marzo (1)
    • febbraio (2)
  • ►2017 (8)
    • ottobre (1)
    • maggio (1)
    • febbraio (4)
    • gennaio (2)
  • ►2016 (1)
    • luglio (1)
  • ►2015 (37)
    • novembre (6)
    • ottobre (7)
    • settembre (7)
    • luglio (1)
    • giugno (2)
    • aprile (5)
    • marzo (4)
    • febbraio (3)
    • gennaio (2)
  • ►2014 (14)
    • dicembre (2)
    • novembre (2)
    • ottobre (2)
    • settembre (1)
    • luglio (3)
    • aprile (4)
  • ►2013 (6)
    • dicembre (1)
    • ottobre (3)
    • agosto (1)
    • giugno (1)
  • ►2012 (5)
    • maggio (4)
    • aprile (1)
  • ►2011 (10)
    • luglio (1)
    • giugno (9)
  • ►2010 (62)
    • dicembre (3)
    • luglio (1)
    • maggio (58)
  • ►2009 (21)
    • dicembre (2)
    • novembre (2)
    • ottobre (1)
    • settembre (5)
    • luglio (1)
    • maggio (1)
    • marzo (5)
    • febbraio (3)
    • gennaio (1)
  • ►2008 (10)
    • dicembre (2)
    • novembre (4)
    • ottobre (3)
    • settembre (1)
  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • WordPress.org
fondazionepopoli.org - Privacy policy
Premere f per fullscreen.
spinner